domenica 7 marzo 2010

Articolo 18 : arbitrato invece che giudice del lavoro,incubi alla porta




Articolo 18 :ancora un attacco per fiaccare le tutele dei lavoratori dal licenziamento.Confindustria,coi soliti "amici" di CISL e UIL,hanno firmato,con una clausola che può escludere il magistrato del lavoro dal decidere le controversie fra lavoratore ed azienda,introducendo un subdolo " arbitrato ".
La sintesi migliore è del segretario CGIL Epifani:
"...il punto vero è che nel momento dell'assunzione il datore di lavoro può chiedere a un lavoratore di rinunciare alla via giudiziale per la tutela dei propri diritti. E, in quel particolare momento, il lavoratore è più debole e più "ricattabile". Per questo potrebbe accettare la proposta precludendosi per tutta la durata del rapporto di lavoro di ricorrere al giudice."
Si apre così la possibilità di creare un esercito di persone che sul lavoro (e quindi nella vita,perchè chi lavora soffrendo vive male)impaurite,ricattabili,obbedienti e chiuse agli altri per paura di dispiacere al capo.
Praticamente,si importa la cultura del lavoro degli USA,dove ad ogni piccola contrarietà,un capo capriccioso può minacciare di licenziamento il lavoratore o la lavoratrice che non gli obbediscono,come si vede spesso nei loro film.Salvo poi rivalersi con stragi una volta licenziati.
In Europa ed Italia questa cultura si è riuscita a tenerla ai margini con le conquiste che davano dignità al lavoro,come l'intervento dei giudici sui contenziosi di lavoro.
Facciamo sì che la cosa resti così,impediamo le finte "libertà" basate sulle spade di Damocle che pendono sulla testa delle persone nel momento dei contratti,come nel quadro sopra...

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