venerdì 16 gennaio 2009

La crisi economica : fra vampiri,soldi pubblici e socialismo realizzato.

In Italia,Europa,USA e dovunque ci si giri in questo tempestoso inizio 2009 , le scene e i comportamenti predatori sono gli stessi.

La tempesta della crisi economica vede muoversi i 3 grandi interessi (stipendi/lavoro, profitti/impresa,rendite/finanza) in conflitto fra loro, ma se il lavoro è cronicamente sottorappresentato , la finanza e l'impresa cercano di accaparrarsi a man bassa tutto l'accaparrabile di denaro pubblico disponibile (sono anime comuniste nascoste...).
Il libero mercato e la concorrenza sono morti da mesi e solo gli interventi pubblici e statali hanno, per ora, evitato il crollo degli stati e dei continenti.

---Negli USA,dopo un'iniezione ciclopica da 300 miliardi di dollari pubblici/statali,Citigroup continua a dare segno di affanno,così pure Bank of America.
che ha ottenuto altri 20 miliardi di dollari di aiuti pubblici/statali.
E questo lusso ,in un paese socialmente arretrato dove decine di milioni di persone sono scoperte dal servizio sanitario .
---Pochi giorni fa, a Germania nazionalizza e finanzia le prime 2 banche del paese.
---L'Irlanda ha nazionalizzato Anglo Irish Bank qualche ora fa.
---Il Fondo Monetario Internazionale, fra i responsabili del fallimento di interi stati con le sue ricette neoliberiste,chiede 150 miliardi di dollari alla comunità internazionale.
---In Italia,Confindustria chiede di sborsare di più dei 4 miliardi per la crisi (sempre soldi pubblico/statali vogliono,questi bolscevichi...).
Marchionne della Fiat,invoca interventi per l'auto (sempre soldi pubblio/statali,cioè delle nostre tasse,mica del "libero mercato" e della "competitività"..).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se essere soddisfatto o preoccupato

progvolution ha detto...

il sistema scricchiola sinistramente. Era inevitabile, speriamo solo che crollando non stritoli l'intera umanità
Sussurri obliqui

Sito ha detto...

@Pensatoio
Entrambi...

@Progvolution
Già...

Riccardo Di Palma ha detto...

Il sistema scricchiola ma "loro" sono compatti e ben determinati a farcela pagare a noi la loro crisi.
Senza andare a scomodare slogan datati, ma occorre che i lavoratori e disoccupati si compattino e si coordino internazionalmente per la controffensiva. Altrimenti "non pagheremo noi la crisi" resterà solo uno slogan che esprime una speranza che in realtà non si verificherà, e la crisi la pagheremo fino all'ultimo centesimo e fino all'ultimo goccio di sangue.
Una buona iniziativa, poco pubblicizzata è questo coordinamento tra sindacati di diversi stati http://laclasseoperaia.blogspot.com/2009/01/non-tocca-noi-pagare-la-loro-crisi.html
(E' pubblicata anche e solo sul sito di SDL INTERCATEGORIALE. Peccato, perchè ritengo vada sostenuta come iniziativa).

Anonimo ha detto...

@Riccardo
Ben vengano le internazionalizzazioni delle organizzazioni del lavoro.
Sono comunque in forte ritardo rispetto alla finanza e alle imprese,che hanno sempre quslche loro uomo nei posti che contano a rappresentarli.
Purtroppo,loro hanno i soldi,e ciò rende tutto più facile.
Il CES http://www.etuc.org/
invece,oltre a pagare una moderazione istituzionale,è ancora rozzo pur avendo ottenuto qualcosa,ma ci sarebbe bisogno di molto di più in questo momento.
Poi ci sarebbe il discorso della deriva frazionista che indebolisce,di quella istituzionale che stempera,ecc.ecc.,ma si farebbe sera.
Ciao