martedì 13 aprile 2010

Beneficenza o diritti? Il caso del benefattore di Adro


L'imprenditore anonimo autore della beneficenza di Adro,che ha permesso ai bambini della scuola di tornare alla mensa, è senz'altro parte dell'Italia migliore.
Il suo gesto rende evidenti e lascia aperti i seguenti problemi:

--"DIRITTI" ANZICHE' "BENEFICENZA"
Se ci si basasse sulla beneficenza privata e in un paese non ci fosse nessun ricco altruista,i bambini non mangerebbero ; sia i figli di famiglie incapaci di gestire i propri bilanci in modo sensato sia i figli di famiglie davvero povere.Se tutto fosse lasciato alla beneficenza invece che ai diritti , i bambini non mangerebbero e basta,mentre gli evasori continuerebbero - come dice lui - a girare in Mercedes e magari a finanziare la guerra fra i poveri facendo disprezzare gli insolventi poveri e gli stranieri.Quindi si pone il problema di:

--"INIZIATIVA POLITICO/ISTITUZIONALE" ANZICHE' "INIZIATIVA INDIVIDUALE"
Lasciare all'iniziativa individuale la risoluzione dei problemi sociali non funziona,anche il benefattore lo lascia intendere nella lettera.Come scrive lui stesso,in un comune si fanno magari speculazioni edilizie che peggiorano il territorio e la sua vivibilità ,arricchendo pochi,e non si mette da parte un tesoretto per situazioni di emergenza sociale per le persone e le famiglie in dificoltà.Molta ricchezza per poche persone e poca ricchezza per molte persone.Se non ci si sposta dal piano individuale a quello sociale e collettivo,le cose sono destinate ad aggravarsi.
Ciò perchè non si agisce in un'ottica di:

--"REDISTRIBUIRE REDDITO" ANZICHE' "TAPPARE L'EMERGENZA"
Il benefattore osserva lucidamente che il suo gesto tapperà solo momentaneamente una falla destinata a ripresentarsi il prossimo anno scolastico. Se gli evasori in Mercedes del paese egli speculatori dei palazzi non saranno obbligati a contribuire,quella comunità resterà in sofferenza e ingiustizia.E pagheranno, guardacaso , i poveri, i bambini, gli stranieri.Tutto ciò è molto poco evangelico (e il benefattore tira per la tonaca i sacerdoti ,giustamente) e soprattutto ingiusto.

L'unica smagliatura contraddittoria nella sua lettera ci sembra la dichiarazione di voto per lo strapotente Formigoni- che,ad esempio,ha fatto una legge in Lombardia che ha dato buoni scuola anche ai figli di famiglie relativamente abbienti togliendo così fondi ai poveri per davvero- ma ad uno come l'anonimo benefattore si può perdonare...

2 commenti:

ANGELAGABBIANO ha detto...

Annozero di Santoro ha aperto le finestre sul clima sociale di quel paese. Mi ha stupito che l'esposizione al dibattito sia stata prevalentemente di donne ma allo stesso tempo "non al femminile". Questo non perchè non debba esserci spazio per il conflitto, ma perchè nel linguaggio e nella pratica "femminista" o meglio nella "differenza di genere" c'è appunto anche il valore della differenza di cultura, religione e così via, c'è il valore della relazione, (in particolare tra donne), c'è la mediazione, c'è lo scambio tra generazioni e una forma di rispetto "alla cultura della cura, del materno". Queste donne pronte invece solo ad attaccare ed escludere l'altro "diverso in quanto forse povero o immigrato", pronte a riconoscere valore alle regole, all'autorità costituita, a negare il valore del dono (anch'io comunque penso che la carità o la beneficenza non garantiscono i diritti), ed incapaci di essere critiche verso chi, il Sindaco che dovrebbe essere in grado di gestire la cosa pubblica e che invece non ha utilizzato il Fondo Regionale per l'affitto perchè mancava la copertura economica comunale, ma sopratutto incapace l'amministrazione e loro stesse di tessere quelle civili relazioni di comunità che garantiscono , quelle sì più delle regole istituzionali, una crescita individuale ed una convivenza sociale democratica.

Altromedia ha detto...

Ciao Angela,
d'accordo.Le tensioni economiche annullano le solidarietà/appartenenze,compresa quella di genere,o quella patriottica,familiare,ecc.
Questo perchè la condizione materiale spesso le sovrasta ed esclude.
Arriva prima di quelle perchè,anche se non si dice spesso,conta più del resto.
Almeno, così è per tanti e tante.
Antiche e coese famiglie si disgregano sulle eredità,le nazioni sulla divisione della ricchezza interna,ecc.
Detta un pò semplicisticamente:o si porta un pò di giustizia e di uguaglianza economica o tutte le cose,fratellanze e sororità comprese, si sbriciolano,
ciao.