giovedì 29 gennaio 2009

Riforma contratti ,2-Il trucco di togliere l'inflazione importata dal calcolo stipendio


Dato che l'aumento della benzina /gasolio e del gas per riscaldamento è colpa degli sceicchi arabi o degli speculatori della finanza , ai lavoratori non vanno rimborsati questi aumenti del costo della vita.
Così l'impresa scarica l'aumento delle materie prime sul lavoro!
Questo è assistenzialismo puro all'impresa privata , fatto con le buste paga dei lavoratori.
Per chi crede ancora alle frottole sulla competitività delle aziende..
Nel 2008 la componente energetica ha pesato sull'inflazione per circa un terzo e secondo questa bella riforma, questo pezzo non andrebbe rimborsato nelle buste paga.
Per il 2008,avrebbe significato una perdita del potere d'acquisto fra l1,5 e il 2% dello stipendio.
Fra gli stessi attuali firmatari ,lo scorso anno,c'era chi riteneva questo principio inaccettabile.
Alcune malelingue dicono che a fargli cambiare opinione,siano stati i fondi promessi per gli "enti bilaterali",meccanismo perverso di cui parleremo presto più diffusamente.

martedì 27 gennaio 2009

FIAT vuole gli incentivi auto e minaccia licenziamenti; nazionalizziamola.

Con fare signorile,l'amministratore delegato della Fiat,Marchionne, ha chiesto aiuti di stato per la crisi economica pena la perdita di 60.000 posti di lavoro.
Nel passato era già successo,spesso.
Adesso è diversa .
Non c'è solo una congiuntura sfavorevole all'auto,ma c'è la più grossa crisi economica del dopoguerra quindi i soldi da tirar fuori saranno tanti e per tanti soggetti.
Qundi,bisogna chiedere in cambio qualcosa.
Ad esempio,la NAZIONALIZZAZIONE di parte (o tutto) dei soggetti aiutati,banche comprese.
Lo stanno facendo tanti paesi del mondo occidentale: dagli USA alla Germania,dal Belgio alla Gran Bretagna e al Giappone.
Lo stato abbia in cambio quote di proprietà e di utili da chi finanzia!
Mica c'abbiamo scritto "Jo Condor".....

ps;i maligni e i propagandisti di sistema non usino l'argomento "in Italia lo stato non sa gestire",è falso. Bisogna solo volerlo (e quindi togliere profitti a qualche grosso privato..).Poste Italiane e molte altre realtà,stanno lì a dimostrarlo da qualche annetto.

lunedì 26 gennaio 2009

In Italia diseguaglianza nei redditi a favore dei più ricchi e meno soldi al lavoro.


Uno studio pubblicato venerdì dal sito "Economia e Politica", indica l'Italia come paese europeo a forte disuguaglianza di reddito.
Lo studio - del Professor Perri dell'università di Macerata - mostra anche tabelle tratte da varie fonti dalle quali si evince che;
---La quota della retribuzioni da lavoro sul reddito nazionale è calata dal 67% al 53% negli ultimi 30 anni.Il resto se lo sono presi i profitti delle imprese e le rendite finanziarie.Non a caso l'apice del periodo di forte sindacalizzazione nel paese è negli anni 70.... e non a caso adesso abbiamo una quota redditi per lavoro più bassa di Germania,Francia,USA e Gran Bretagna e più bassa della media dell'OCSE.
---La distribuzione del reddito in Italia è fra le più ineguali.Siamo preceduti solo dagli USA,mentre la media dei paesi OCSE è molto più egalitaria.
---IL reddito mediano in Italia è molto più in basso della media OECD-30 e di Francia Germania Gran Bretagna e USA .
---Anche il reddito del 10% più povero d'Italia è inferiore ai paesi citati sopra.
---Invece,il 10% più ricco,in Italia,è sopra la media OCDE-30,sopra la Francia e ad un passo dalla Germania.Significa che c'è più ingiustizia economica ,che le differenze nel paese sono maggiori che altrove.
---Anche l'ascesa generazionale dei redditi è bloccata;in Italia è più facile che i figli abbiano lo stesso reddito dei padri,mentre in Germania,Francia e negli USA va meglio.
Per rimediare a queste cifre di ingiustizia ed arretratezza distributiva dell'Italia,gli industriali e i sindacati "firmaioli" di professione,si accingono a dare un'altra mazzata ai redditi da lavoro con la riforma dei contratti...

venerdì 23 gennaio 2009

Confindustria; il bidone "riforma dei contratti" a danno di chi lavora e senza la CGIL

Confindustria,Cisl e Uil,e altre sigle "responsabili" ci preparano l'ennesima bastonata sui salari,condizioni di lavoro e potere d'acquisto.
Arlecchino e Colombina riscrivono i contratti di lavoro in generale,senza il più grande sindacato italiano,la CGIL.
Si appioppano anche la patente di storicità dell'accordo,questi mitomani.
Ma Epifani,a capo di un sindacato certamente non rivoluzionario, eccepisce che nell'accordo così configurato :
---il livello nazionale del contratto non recupererà mai (!!) il potere d'acquisto
---il secondo livello territoriale/aziendale non viene esteso come si dovrebbe
---si pastrocchia sullo sciopero
---si rende più complicato l'assetto contrattuale in generale.

Rispuntano inoltre i famosi "enti bilaterali",che secondo molti sarebbero un compenso ai sindacati compiacenti.
Ma chi lavora, complici i media che non danno il giusto rilievo e peso alle notizie , in questi giorni sembra preso da altri pensieri.
Se ne accorgeranno ,poi?

mercoledì 21 gennaio 2009

La farsa dei "controlli" di Bankitalia: un dipendente delle banche le "sgrida"

Se non vivessimo in uno scenario di per sè surreale,verrebbe da ridere;
un dipendente delle più grandi banche italiane, Mario Draghi , le "sgrida" perchè sganciano poca liquidità .
Se il sistema economico avesse ancora un minimo di senso del pudore,una sceneggiata del genere - cioè l'impiegato che rimbrotta il padrone,che a sua volta annuisce gravemente col capo - non si darebbe.
Ma l'imbroglio dei controllati che emanano anche gli stessi controllori -principio assurdo da qualsiasi punto di vista - nel mondo dei soldi resite ancora, intoccabile nonostante l'aver tirato il mondo in una crisi nera proprio grazie a questi metodi.
Perchè, Bankitalia,è di proprietà delle grandi banche italiane !!!
Quindi,nella riunione di ieri avranno partorito tutti insieme questa bella sceneggiata,con tanto di segnale di rimbrotto ad uso dell'opinione pubblica - in questo frangente storico poco propensa a tenerezze verso le banche/finanza - inducendola capziosamente a pensare ad un'autonomia e separazione fra gli interessi stessi di Bankitalia e quelli delle banche private,mentre in realtà si tratta di una camera chiusa di compensazione-mediazione.
C'è pure qualche problemuccio sugli assetti proprietari di Bankitalia,dove pare che siano ostacolate le tentate entrate del Tesoro nella proprietà.
Comprereste una macchina usata da questa gente?
E votereste un partito che non denunci questa orrida situazione e gli lasci in mano il destino economico del paese?